Investire negli Immobili in Italia: Processo di Technical Due Diligence
Affrontare un investimento immobiliare non è una cosa semplice da mettere in atto: la conoscenza delle dinamiche di un mercato estero è un fattore essenziale per prendere le migliori decisioni possibili.
Per quanto concerne l’individuazione di un edificio esistente o di un cantiere in cui collocare l’installazione di un ramo d’azienda, di un’attività produttiva / commerciale o semplicemente di un nuovo ufficio, sussistono numerose variabili che devono necessariamente essere considerate.
La localizzazione, la vicinanza alle infrastrutture, il valore dell’area, lo stato di conservazione dell’edificio esistente o il potenziale di costruzione del sito rilevato, sono solo alcuni fattori che possono influenzare profondamente il successo di un investimento o il suo fallimento .
Ecco perché il primo passo per un corretto approccio di Building Management è il Processo di Technical Due Diligence : un’immagine realistica dello stato dell’arte dell’edificio / area prescelta in cui indicare, attraverso un rapporto finale, possibili non conformità, carenze o abusi rispetto alle leggi vigenti e ai risultati depositati presso l’Entità responsabili (es. Comuni); così come una relazione completa sulle parti funzionali dell’edificio o sulle potenziali e opportunità offerte da un’area selezionata.
Questo tipo di analisi dovrebbe essere fatta prima di ogni investimento immobiliare su un gruppo selezionato di potenziali scelte, al fine di avere un chiaro confronto tra le alternative e anche per evitare costi imprevisti che non sono stati considerati durante l’acquisizione.
Un buon processo di Technical Due Diligence, consente ad un’azienda di fare la migliore scelta possibile in relazione alle sue aspettative: negli ultimi anni il mercato immobiliare in Italia ha attraversato alti e bassi e il valore di un bene esistente o di un cantiere deve essere analizzato non solo sotto il profilo finanziario ma anche tecnico, per un’ efficace ottimizzazione di tempo e denaro.
